1995 - Ferrari f50 (orgbox_2)

(da wikipedia) La Ferrari F50 è una spyder con tetto rigido asportabile costruita in serie limitata tra il 1995 ed il 1997 per celebrare il 50º anniversario di fondazione della casa di Maranello. La F50 nacque da una idea di Piero Ferrari che da tempo intendeva realizzare una sorta di "Formula 1 stradale". Il motore è un 12 cilindri a V stretto derivato dal propulsore che equipaggiava la Ferrari 640 F1[1] di Mansell nella stagione 1989. In questa configurazione con cilindrata maggiorata a 4,7 litri, il motore era già stato installato l'anno prima sulla Ferrari 333SP per il campionato IMSA. Per la prima volta in una Ferrari stradale, il telaio è totalmente realizzato, come nelle F1, in materiali compositi di carbonio e vincolato al gruppo motore-cambio tramite un telaio ausiliario, allo scopo di ottenere un'elevatissima rigidità strutturale pur mantenendo un peso molto contenuto (102 kg) della cellula fondamentale. La carrozzeria, di linea particolarmente accattivante sia in versione spider che con il tetto montato, è stata realizzata dalla Pininfarina ad opera di Pietro Camardella ed ha richiesto oltre 2.000 ore di lavoro in galleria del vento per riuscire a raggiungere i previsti valori di deportanza sugli assali alle alte velocità. L'impianto frenante, appositamente progettato dalla Brembo è volutamente sprovvisto di ABS. Il numero degli esemplari è stato deciso da uno studio marketing da cui risultò una previsione di 350 possibili clienti, nel mondo, disposti ad acquistare una simile vettura. Il numero venne poi ridotto a 349, in ossequio agli insegnamenti di Enzo Ferrari che sosteneva essere, il numero perfetto di produzione, pari ad un esemplare in meno del totale richiesto dal mercato. La vettura venne messa in vendita al prezzo di 852.800.000 lire ed i 349 esemplari furono venduti in brevissimo tempo, molto prima della loro costruzione. Al fine di evitare i fenomeni speculativi precedentemente avvenuti in occasione di altre vetture di serie speciale, come la "F40", la Ferrari limitò le prenotazioni ad un solo esemplare per ogni cliente (concessionari compresi) ed impose il divieto di vendere la vettura prima che fossero trascorsi due anni dalla consegna. Le previsioni marketing si rivelarono fortemente errate in difetto e la decisione della Ferrari di mantenere comunque inalterato in numero di produzione, causò una serrata lotta all'accaparramento da parte di facoltosi utenti e collezionisti, anche costellata di episodi penalmente rilevanti. Molti sono stati i casi di "F50" trafugate da autorimesse superprotette che gli esperti ritengono essere furti su commissione. Non sarebbe infatti possibile, data l'esiguità degli esemplari, reimmettere impunemente la vettura sul mercato. Il furto più eclatante è stato commesso, nel 2003, ai danni della concessionaria Ferrari di Philadelphia, dove un sedicente cliente si è presentato con tanto di autista e guardie del corpo, dileguandosi poi a bordo della "F50" sulla quale era salito per ascoltare il rombo del motore.[2] Il primo esemplare-clienti della F50 venne consegnato al pugile americano Mike Tyson. Un altro fu venduto a Diego Armando Maradona. L'ultimo esemplare è uscito dalla fabbrica nel luglio del 1997
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